MATT BIANCO

PRESS KIT

RIDER

DISPONIBILITÀ PER L’ITALIA 2024

Dal 9 al 14 aprile

Line up:

Mark Reilly – Vocals

Elisabeth Troy Antwi  – Background vocals

Sebastiaan De Krom – Drums

Geoff Gascoyne – Double bass

Martin Shaw – Trumpet

David O’ Higgins – Saxophone

Graham Harvey – Piano/keyboards

BIO
I Matt Bianco nascono in Inghilterra nel 1982 da Mark Reilly alla voce, Danny White alle tastiere e Kito Poncioni (purtroppo mancato nel 2001) al basso. Il nome delle band riconduce a un personaggio fittizio ispirato al mondo delle spie e degli agenti segreti, protagonisti di tanto cinema degli anni ’50/ ’60 e ’70, di cui Mark Reilly adorava le colonne sonore.
Alla pubblicazione del primo album “Whose Side Are You On?” si unisce al gruppo la cantante polacca sconosciuta Basia Trzetrzelewska, che porta negli arrangiamenti vocali dell’album quella dimensione jazzistica da lì in poi tratto peculiare del gruppo e delle superhit “Get out of your Lazy Bed” e “Half a Minute” che renderanno i Matt Bianco una delle band più famose degli anni ’80.
Basia e Danny White lasciano il gruppo dopo il primo album e Mark Reilly trova il tastierista e musicista Mark Fisher con cui registrare l’album Matt Bianco, che include il grande successo “Yeah Yeah”, cui segue un tour europeo che li ha vede esibirsi di fronte a più di 250.000 persone.
Basia e Danny White si uniscono nuovamente a Mark Reilly per riformare l’originale Matt Bianco nel 2003, dopo 20 anni di separazione e pubblicano, nel 2004, l’album “Matt’s Mood” con Universal Records, a cui segue un tour mondiale che comprende tappe nel Regno Unito, in Giappone e negli Stati Uniti.
Nel 2009 Mark Reilly e Mark Fisher uniscono le forze e pubblicano l’album “HiFi Bossanova”, il loro primo album in studio insieme dopo 7 anni. Continuano a esibirsi in concerti e festival jazz in tutto il mondo e nel 2012 pubblicano l’album “Hideaway”.

Nel 2017 esce “GRAVITY” album per il quale i Matt Bianco scelgono una band di musicisti provenienti dal Jazz e con i quali Mark Reilly fa il lungo tour dopo l’uscita del disco.
Gravity è il lavoro più maturo dell’artista, risultato di un percorso musicale e personale che lo ha portato ad abbandonare alcuni dei colori più legati al pop della sua produzione degli anni ottanta, per proporre un sound più elegante, raffinato e sofisticato.