“Things to say”
Flavio Boltro & Fabio Giachino
Un incontro straordinario caratterizzato da una carica espressiva di altissimo livello alternata a momenti di profonda intensità artistica in un repertorio che si muove liberamente tra composizioni originali e standard jazz.
Flavio Boltro tromba di riferimento del jazz italiano insieme a Fabio Giachino, tra i più virtuosi giovani pianisti italiani, danno vita a “Things to say”, il nuovo lavoro discografico prodotto da Cam Jazz pubblicato nel 2022.
I due artisti hanno condiviso insieme numerose esperienze musicali giungendo ad una intimità artistica che trova la sua massima espressività in questo lavoro in cui le cose da dire sono molte, ma sono soprattutto intense ed uniche.
Oltre alle illustri collaborazioni internazionali tra cui spiccano i nomi di Michel Petrucciani, Freddie Hubbard, Marcus Miller, Cedar Walton, Danilo Rea, Gino Paoli e molti altri, Flavio Boltro è stato citato da Winton Marsalis sul “Down Beat” tra i dieci trombettisti migliori al mondo.
Fabio Giachino è tra le figure più interessanti della nuova generazione di pianisti, si è aggiudicato numerosi premi internazionali (tra cui Premio M.Urbani 211, C.Bettinardi 2011) e ha collaborato con artisti del calibro di Randy Brecker, Dave Liebman, Furio Di Castri, Fabrizio Bosso, Javier Girotto.
Il progetto è stato presentato in paticolare in un tour invernale tra Spagna e Francia, sostenuto dal MAECI, al Cafè central di Madrid, Milano Jazz Club di Barcellona, Fabrica Isleta di Gran Canaria, Jazzazza jazz club di Murcia, Clarence jazz club di Malaga, 15° anniversario di Qobuz a Parigi, inoltre è stato presentato nel circuito Jazz in Sardegna 2022 (Teatro Massimo di Cagliari, Poco Loco di Alghero, Vecchio Mulino di Sassari), Crossroads 2022, Firenze jazz festival 2022, Jazz&Image live at Colosseo Roma 2022.
Flavio Boltro è nato a Torino in Italia il 05/05/1961.
Il padre è trombettista e appassionato di jazz mentre la madre è maestra.
Immerso nel jazz fin dalla più tenera età, a nove anni inizia a suonare la tromba, seguito dal padre, a tredici anni si iscrive al conservatorio nazionale G. Verdi a Torino, dove studia con Carlo Arfinengo (prima tromba dell’orchestra sinfonica di Torino) il quale lo seguirà per prepararlo all’esame di ammissione al conservatorio che frequenterà per sette anni.
PERIODO ITALIANO
All’età di venticinque anni entra a far parte di una formazione, nota come Lingomania, con Maurizio Giammarco al sax, Umberto Fiorentino alla chitarra, Roberto Gatto alla batteria e Furio Di Castri al basso, che si aggiudicherà per due volte consecutive il premio per il miglior disco e miglior gruppi dell’anno.
Più o meno nello stesso periodo risale la collaborazione con Steve Grossman, con il quale si esibisce in club e festival internazionali in quintetto con Cedar Walton, Billy Higgins e David Williams alla sezione ritmica, ma anche con Clifford Jordan e Jimmy Cobb. Altra determinante e originale formazione per il suo percorso musicale è il trio con Manhu Roche e Furio Di Castri, poi in seguito trasformatosi in quartetto con Joe Lovano.
Nel 1988 si esibisce al festival di Ivrea e al Jazz Club Capolinea di Milano con il grande Freddie Hubbard, quintetto a due trombe. Nel 1984 viene eletto ” miglior talento” dell’anno dalla rivista Musica Jazz e l’anno successivo miglior musicista dell’anno.
PERIODO FRANCESE
Nei primi anni novanta, forma un quartetto con Antonio Faraó al piano, Manhu Roche alla batteria e Paolino Dalla Porta al basso e si esibisce al Festival di Calvi in Corsica, dove viene notato dal compositore e arrangiatore Laurent Cugny. Nel 1993 Cugny sceglie Boltro e Di Battista come solisti dell’O.N.J, Orchestra Nazionale di Jazz di Parigi. Dopo questa esperienza durata tre anni, entrerà nel sestetto di Michel Petrucciani e ne farà parte fino al 1999, l’anno della morte del mitico Petrucciani.
Nel 1997 con Stefano Di Battista formano un quintetto con Eric Legnini al piano, Benjamin Henocq alla batteria e Rosario Bonaccorso al basso. Nel 2000 inizia una collaborazione nel quintetto di Michel Portal, e resterà fino al 2005. Nel 2003, Flavio Boltro forma un quartetto con Eric Legnini, Remi Vignolo e Franck Agulhon. Registra l’album 40 gradi per Blue Note Record. Nel 2003, partecipa al trio AIR Con Giovanni Mirabassi al piano e Glenn Ferris al trombone. L’album AIR importa il premio come miglior disco internazionale dell’anno.
Nel 2007 il cantante popolare italiano Gino Paoli realizza un sogno: formare un gruppo con musicisti di jazz e nasce un quintetto con Flavio Boltro, Roberto Gatto, Danilo Rea e Rosario Bonaccorso e Paolin alla voce. Il gruppi registra due album Milestone per Blue Note e nel 2007 un incontro in jazz, etichetta Parco Della Musica.
Nel 2011 l’etichetta ACT Music propone a Flavio Boltro di registrare grandi arie d’opera italiana in duo con il pianista Danilo Rea, avendo entrambi una solida preparazione classica. L’album verrà registrato in un giorno (registrazione live) a Shloss Elmau. Il duo si produce oggi nei teatri europei e in Asia ( Giappone, Cina e Corea del Sud).
Alla ricerca dello spirito degli straordinari anni 1960, omaggiando il trombettista Lee Morgan, Boltro monta un nuovo quintetto nel 2012: Joyful, un quintetto All Star, composto da Rosario Giuliani al sax, Pietro Lussu al piano, Andrè Ceccarelli alla batteria e Darryl Hall al basso. Ospite alla voce Alex Ligertwood cantante di Carlos Santana negli anni 1970. Nel 2008 forma un quartetto italiano con Giovanni Mazzarino al piano, Marco Micheli basso e Francesco Sotgiu alla batteria.
Attualmente si produce, in attesa di registrare l’album, con il suo BBB trio, con Mauro Battisti al basso e Mattia Barbieri alla batteria. In ricordo del grande Petrucciani Flavio Boltro quartet ” Play Petrucciani”: Andrea Pozza al piano Paolo Ghetti al basso e Manhu Roche alla batteria.